Offerta bundle:
RIVISTA + previsioni meteo

Offerta bundle campagna abbonamenti rivista Volo a Vela + SkySight + Meteo

Ultimo numero pubblicato

Rivista VOLO A VELA n. 398

In distribuzione postale l'ultimo numero pubblicato dal CSVVA (editore, Centro Studi del Volo a Vela Alpino). ABBONATI

Rivista volo a vela copertina n398

SOMMARIO n. 398
■ Editoriale: Dove va il Centro Italia
■ Notizie in breve
   - Alianti all'AERO di Friedrichshafen
   - I nuovi volti di Schempp-Hirth
   - Lions Club casentino ad Arezzo
   - In volo con Iwan
Leggi tutto...
 acao  Spekon logo
 Paratek Safety Systems  Gliderservice logo
 mazzucchelli logo  sit logo
 TOST  stemme
 stemme  logo cantorairtech
 Anemoi live wind indication  disaronno logo
 alisport  Cantor
 hph 1  Gliderservice logo
lxnavigation air avionic
   

Biografie

 

Dalla prefazione di Cernezzi al libro che Walter ha voluto regalare al Volo a Vela italiano:

Umberto BertoliUmberto Bertoli è stato uno dei fondatori del volo a vela a Varese sia del club ACAO che del Centro Studi Volo a Vela Alpino (CSVVA). E' stato per diversi anni Presidente del CSVVA dove ha proposto lo sviluppo del sito voloavela.it, contribuendo in modo determinante alla raccolta e catalogazione delle foto storiche e della documentazione del Museo. La sua carriera come pilota è iniziata con il volo a vela ed è proseguita come pilota militare arrivando a pilotare gli RF-84F. Presso l'ACAO si è dedicato allo sviluppo del club sia come volovelista che come responsabile per molti anni dei piloti trainatori dove instancabilmente ha svolto personalmente questo servizio.

Un ricordo di Umberto è racchiuso nelle righe che seguono scritte dal suo amico M.R. Martignoni per il Notiziario del Gruppo Alianti d'Epoca:
Lo avevo conosciuto nel 1957 al Feltrinelli quando lui frequentava la quinta periti aeronautici ed io la quarta. Erano anni favolosi; sotto la guida dell'ing. Rotondi si era dato avvio alla costruzione dell'aliante Tobia. Un curioso evento sulla costruzione del Tobia va ricordato per il coinvolgimento di Umberto; erano state realizzate le piastre di prova degli attacchi alari che, novità nel mondo volovelistico per quell’epoca, erano in lega di alluminio. Il laboratorio di metrologia e prove dell’istituto Feltrinelli era affollato di personalità e studenti; Umberto era l'operatore della macchina di prova a trazione. Durante la prova, se ben ricordo, attorno ai 7.000 kg si sono evidenziati degli allungamenti anomali; agli 11.000 kg l'attacco, molto prima del valore calcolato, si è rotto. Sgomento dell'ing. Rotondi e perplessità dei presenti. L'indagine successiva appurò che gli attacchi erano stati costruiti con alluminio non aeronautico e senso della fibra sbagliato.
Con Umberto ci siamo poi rincontrati sul campo di volo di Vergiate. Ed anche qui una coincidenza che ci ha visto protagonisti. Il giorno 10 giugno del 1961 Umberto è atterrato fuori campo con il Bocian assieme a Biagì sul campo di Calcinate in fase di approntamento; è stato il primo contatto di un aliante con il suolo di Calcinate. Il giorno successivo ho ripetuto la stessa “disavventura” con il Ka-2 assieme a Ruggeri.
Poi per diversi anni non ci siamo più rivisti. Io avevo abbandonato il volo a vela ma non il mondo aeronautico. Ci siamo ritrovati al CSVVA nel 1998 quando Biasci mi ha invitato a collaborare per questo ente. Era in atto un grosso lavoro di ampliamento del Centro di Documentazione dove Umberto ha dato un impulso decisivo con le sue conoscenze storiche aeronautiche. In questo contesto l'ho introdotto nel mondo del PC ed in particolar modo nella scansione delle foto e alla loro successiva manipolazione. Anche in questo campo è diventato bravissimo al punto che scherzando mi diceva che "l'allievo ha superato il maestro".
Gildo03
Ermenegildo Preti nacque a Milano il 23 luglio 1918 da Luigi e da Maria Curti. Il padre, già molto anziano al momento della nascita di Ermenegildo, morì poco tempo dopo e il ragazzo venne allevato dalla madre. Negli studi si comportò in modo del tutto anomalo dando prova di una forte personalità.
A sedici anni, spinto da irrefrenabile passione, con un grande desiderio d’imparare e con una capacità tecnica incredibile, cominciò a lavorare quasi gratuitamente, presso la Piero Magni Aviazione. È in questo periodo che come autodidatta si prepara alla maturità scientifica ottenendo, con grande facilità, il solo titolo di studio che allora poteva aprirgli le porte del prestigioso Politecnico di Milano.
Nel 1934, entrò a far parte come studente del Centro Studi ed Esperienze per il Volo a Vela, o CVV, dello stesso Politecnico. Fece anche i primi "salti" in aliante conseguendo, il 17 marzo 1935 a Taliedo, l'attestato A di volo a vela, ai comandi di un libratore Bonomi AllievoB, lanciato con un cavo elastico e seguìto il 14 dicembre 1936, sempre a Taliedo, dall'attestato "B" su un Bonomi Allievo Cantù, lanciato da un verricello.
Un anno più tardi ad Asiago ottenne il brevetto C, numero 43 di volo a vela, su aliante Hutter 17, portato in quota a rimorchio di un aeroplano a motore. Nel frattempo, sempre nell'àmbito del Politecnico, svolse una intensa attività per lo studio e la realizzazione di diversi prototipi di aliante.
È noto l'aneddoto rispondente a verità, del "ragazzino" Ermenegildo, che si presentò ai responsabili del CVV con un rotolo di disegni sotto il braccio e che, agli sguardi dapprima ironici e poi stupiti ed increduli dei presenti, esibì il progetto completo in tutti i particolari, di un aliante moderno che diventerà noto come il CVV1 Pinguino. Era il 1936 e il giovane progettista autodidatta aveva solo 18 anni.
Nel 1937 nasce il CVV2 Asiago, un aliante monoposto da addestramento al volo veleggiato, seguìto dal CVV3 Arcore e successivamente dal CVV4 Pellicano nel 1939. Sempre nel 1939 viene costruito il CVV5 Papero, come versione migliorata del CVV4 Pellicano. Nel 1940 Preti realizzò il suo aliante di maggior successo, il CVV6 Canguro e nel 1941 fu la volta del CVV7 Pinocchio, la cui progettazione fu interrotta ben presto a causa degli eventi di guerra.
Le necessità belliche e lo sviluppo degli alianti da trasporto e da assalto negli altri paesi, indussero Preti a progettare nel 1941 l’ AL12P, un aliante da trasporto e sbarco truppe, di grandi dimensioni, costruito dall'Aeronautica Lombarda per conto del Ministero dell'Aeronautica.
L'accesso a bordo avveniva attraverso due portelli situati su entrambi i lati della fusoliera. Per i carichi ingombranti invece, tutta la sezione anteriore del velivolo, comprendente il doppio posto di pilotaggio, poteva aprirsi ruotando su due cerniere e consentendo così, in modo agevole, l'imbarco e lo sbarco di equipaggiamenti voluminosi.
Dopo la guerra Preti cercò di convertire l’AL12P in aliante da trasporto, ma non ebbe consensi. Nel 1953 progettò la famosa ISETTA che riscosse invece un grande successo e che fu poi prodotta in serie dalla BMV.
Nel 1957 Preti, con il CVV8 Bonaventura, tornò ad occuparsi di alianti sportivi. Completato verso la fine del 1957, il Bonaventura effettuò con successo il primo volo il 29 dicembre dello stesso anno.
Preti, durante la sua collaborazione con la SAI Ambrosini, costruì e mise a punto anche due motori aeronautici: il primo da 70CV ed il secondo da 25CV. In seguito si occupò anche di progettazione d’imbarcazioni a vela e sviluppò diversi progetti in tal senso.
Ermenegildo Preti morì il 31 marzo del 1986 a soli 68 anni.
Orsi Giorgio
Uomo discreto, capitano d’azienda rispettato e stimato, legato per tutta la vita all’azienda Mazzucchelli, Ferruccio Giorgio Orsi era marito di Adele e con lei nel 1961 ha fondato l’attuale Aero Club di Calcinate del Pesce.

Nasce a Pontedera il 18-6-'29, si laurea in Ingegneria Industriale (sottosezione aeronautica) nel 1954.  Dal '55 al '60 insegna discipline aeronautiche presso l'Istituto Tecnico "Feltrinelli" di Milano ed è assistente straordinario di "Costruzioni Aeronautiche" al Politecnico di Milano. Successivamente, nel 1963, diventaassistente straordinario di "Aeronautica Generale" sempre presso lo stesso Politecnico.
Professore incaricato di "Elicotteri" dal 1965 al 1971, e quindi di "Aeronautica Generale", libero docente della medesima disciplina dal gennaio 1968 e dal 1977 professore straordinario della stessa.
Lascia diverse note scientifiche ed appunti dai corsi tenuti presso il Politecnico, nonché una notevole raccolta di scritti a carattere divulgativo. Ha iniziato da studente la progettazione e la costruzione del piccolo aliante monoposto Gheppio (primo volo aprile '57) ed ha in seguito progettato l'aliante monoposto Tobia realizzato a scopo didattico presso l'Istituto Tecnico "Feltrinelli" (primo volo aprile 1961).Ha diretto per un anno l'ufficio tecnico della SAI Ambrosini di Passignano sul Transimeno, ha svolto un considerevole lavoro sperimentale alla galleria del vento per conto del Politecnico ed ha inoltre collaborato alla progettazione e alla realizzazione di alianti e velivoli leggeri (civili e militari), nonché alla modifica e all'affinamento di aerei sportivi.

Nato a Parma il 13 febbraio 1913. Nel 1929 ha fondato la SDAM, una piccola società i cui componenti, sotto la sua guida, costruirono un aliante libratore da lui stesso collaudato nell'anno successivo.

Pioniere del volo a vela, praticò questa attività aeronautica in tutti i suoi aspetti. Istruttore, progettista e costruttore, organizzatore, meteorologo e saggista. Una passione che lo condusse in giro per l’Italia, da Varese a Rieti, e in Argentina, dove esisteva un campo di volo, a volte solo un prato, da cui portare in cielo un aliante.
Mirò sempre, con altruismo e serietà di intenti, alla diffusione e al progresso dell’ala silenziosa.

Nato a Tradate (Varese) il 27 marzo 1914, si laureò in ingegneria meccanica a pieni voti e lode esibendo un progetto di velivolo per primato di distanza. A 19 anni conseguì il brevetto di pilota di aliante, a 24 anni era pilota civile di 2° grado.

Discendente dell'antica famiglia varesina dei Castiglioni, quella del cardinal Branda, figlia di un noto imprenditore, si distinse per il suo amore verso lo sport. Predilesse il volo a vela con tale passione, condivisa anche dal marito,da conquistare record imbattuti per molti anni. Schiva, non amava parlare di sé e dei traguardi raggiunti. Intendeva il suo sport come una filosofia di vita.