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Rivista VOLO A VELA n. 402
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Cannabis and flying
Secondo recenti studi il consumo legale di cannabis, sia medico che non, è sempre più diffuso in tutto il mondo. È noto che il Delta⁹-THC (detto comunemente THC o tetraidrocannabinolo) compromette il volo e le prestazioni cognitive (p.es. attenzione, memoria, linguaggio, percezione, ragionamento, orientamento), ma molti consumatori non sono sicuri di quanto duri questa inabilità.
Le nuove ricerche hanno rivelato un'ampia variabilità nella durata dei suoi effetti dal momento che è influenzata da vari fattori, tra cui principalmente la modalità di consumo (orale o per inalazione) e la frequenza d'uso.
Alcune analisi indicano anche che l'inabilità può durare fino a 24 ore, se si consumano dosi elevate di THC per via orale. Una durata tipica, tuttavia, è di 4 ore, quando dosi più basse di THC vengono consumate attraverso il fumo o la vaporizzazione e vengono svolti compiti più semplici (per esempio, quelli che utilizzano abilità cognitive come i tempi di reazione, l'attenzione sostenuta e la memoria di lavoro).
Si è notato inoltre che la durata dell'inabilità è più prevedibile in coloro che ne fanno uso solo occasionalmente, mentre i consumatori abituali mostrano una maggiore tolleranza agli effetti della droga. Ciò suggerisce che non esiste una risposta semplice alla questione dell'inabilità da cannabis e il volo, pertanto è necessario prendere in considerazione molteplici elementi per determinare gli intervalli appropriati tra l'uso di THC e l'esecuzione di compiti sensibili alla sicurezza.
Naturalmente, l'enorme sfida che i legislatori devono affrontare in questo momento è come misurare accuratamente i livelli di alterazione.
Rispetto alla cannabis, l'alterazione da alcol è relativamente facile da controllare. La cannabis è invece una droga molto più complessa. Sebbene i ricercatori si stiano dando da fare per immettere sul mercato etilometri precisi per il THC, ci sono serie preoccupazioni che i livelli di THC nel sangue non corrispondano oggettivamente a un'incapacità nel volo.
Il THC può essere rilevato nel corpo settimane dopo il suo consumo, mentre sembra chiaro che l'inabilità dura per un periodo di tempo molto più breve. I quadri giuridici devono probabilmente adeguarsi a questo dato e, come per l'alcol, concentrarsi sull'intervallo di tempo in cui i consumatori sono più a rischio per se stessi e per gli altri. Un'azione penale basata esclusivamente sulla presenza di THC nel sangue o nella saliva sembra palesemente ingiusta.
In conclusione va ricordato che la cannabis provoca una riduzione delle prestazioni in compiti complessi come il pilotaggio di un aereo. Le abilità di volo si deteriorano e aumenta il numero di errori minori e maggiori commessi dal pilota, che spesso non è consapevole di eventuali problemi di prestazione, con un conseguente rischio significativo e imprevedibile per la sicurezza del volo.