Ultimo numero pubblicato

Rivista VOLO A VELA n. 395

In distribuzione postale l'ultimo numero pubblicato dal CSVVA (editore, Centro Studi del Volo a Vela Alpino). ABBONATI

Rivista VOLO A VELA n 395 COPERTINA

SOMMARIO n. 395
- Notizie in breve
- Val Venosta e Val Pusteria da Bolzano
- La fiera AERO 2023
- Larus, vento e variometria - i nuovi dispositivi
- Perdita di concentrazione in volo
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Prevenzione e Sicurezza del Volo / Fisiologia

 
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Da qualche anno l'impiego di "flasher" anticollisione è sempre più diffuso.

Dopo:
SOTECC  => ns news del 24 nov 2022   e
- K-DUO => ns news del 27 dic 2022)

oggi anche il noto divulgatore e volovelista tedesco Stefan Langer propone tramite SteFly un lampeggiatore di facile installazione (manuale / video)
Flasher canopy SteFly

Questo lampeggiatore si distingue dalla concorrenza per la sua:

A) LUMINOSITA' con 10 LED di color VERDE
L'occhio umano è in grado di percepire le radiazioni elettromagnetiche nell'intervallo di lunghezza d'onda compreso tra 380 e 780 nm, ma la sensibilità nella percezione varia notevolmente a seconda della lunghezza d'onda (colore della luce).
Diagramma spettrale
Dal diagramma qui sopra si nota che:

- l'occhio registra la luce verde-gialla come particolarmente luminosa.
Se l'occhio si è abituato a un ambiente scuro per un periodo di tempo più lungo, ad esempio durante il crepuscolo, la percezione ottimale si sposta verso l'area verde scuro;

- la curva di sensibilità alla luminosità relativa dei LED giallo-rossi (circa 625 nm) ha una luminosità relativa di soli 0,35 rispetto all'optimum verde-giallo.
Per generare la stessa luminosità percepita dall'occhio umano, un LED giallo-rosso (625 nm) deve essere però alimentato con una potenza circa 2,8 volte superiore.


B) COMPATTEZZA

Flasher canopy SteFly3


In seguito a diverse segnalazioni di molti Stati membri, l'EGU dedica un numero speciale sul tema degli errori nel montaggio degli alianti.
Errori spesso fatali.
EGU Newsletter Safety Special May 2023 page 0001
SOMMARIO
- Introduction by the President
- Safe rigging

References
- EASA - Safety Information Bulletin - Airworthiness
SIB No.: 2019-07 - Issued: 30 April 2019
Subject: Sailplane Rigging – Procedures, Inspections and Training

- EASA - Safety Information Bulletin
SIB No.: 2011-11 - Issued: 25 May 2011
Subject: A reliable approach to rigging a sailplane

- BGA - British Gliding Association
Safety Briefing
Title: Is Your Glider Fit for Flight?
Contents:
• highlights the importance of preparing gliders correctly for flight
• offers guidance on how to do so
• indicates some of the glider types and mechanisms that are especially vulnerable to rigging errors

Haube ZU
Ogni anno a causa di una:
- partenza affrettata,
- check-list incompleta,
distrazione
capita che alcuni piloti d'aliante decollino con la capottina non bloccata.

Molto spesso questa dimenticanza si conclude senza alcun problema.

Esistono però diversi scenari possibili:

a) non succede nulla: il pilota se ne accorge e blocca il tettuccio.

b) la capottina si apre in volo: viene strappata via o rimane attaccata alla fusoliera.
Il pilota, una volta superato l'attimo di sorpresa, continua il suo volo normalmente e ritorna all'aeroporto di partenza senza difficoltà.
Se la perdita della capottina si verifica durante il traino, il pilota dovrebbe attendere di aver raggiunto un'altitudine sufficiente per sganciarsi ed effettuare un atterraggio normale.

c) in una fase del volo, il pilota cerca disperatamente di chiudere la capottina (o di sganciarsi immediatamente per tornare al campo):
Molto spesso, l'esito è drammatico: l'aliante distrutto e il pilota gravemente ferito, tuttavia anche con la capottina aperta, o mancante, un aliante può essere gestito . La priorità è la traiettoria e l'aliante deve essere
fatto volare.

Soluzioni...
- In caso di interruzione o disturbo:
=> la check-list deve essere ripetuta per intero,
=> addestrare l'assistente di linea.

Esempio di check-list ASK21
Checklist ASK21 fronte

Checklist ASK21 retro
Metodo di verifica da parte del pilota

Quando si fa la check-list e si arriva a "Capottina chiusa e bloccata", il pilota deve verificare visualmente che:
- il bloccaggio sia stato effettuato completamente,
- la leva sia in posizione di chiusura,
- i punti di serraggio sono ingaggiati,
- esercitare una leggerissima pressione con il pugno sulla cappottina, sopra il capo, per confermare la chiusura. Senza forzare.

Cappottina verifica col pugno
NOTA
- perché con il pugno? => il pugno lascia poche tracce sulla plexiglas a differenza delle dita
- perché sopra la testa? => se appare un segno sulla calotta, non sarà nel campo visivo del pilota

Un ulteriore metodo di verifica da parte dell'assistente di terra
L'assistente a terra (per reggere l'ala al decollo) dovrebbe controllare oltre a pilotante, diruttori, sonde pressione, ... anche la chiusura della capottina. Compito non facile, perché non tutti gli alianti hanno lo stesso meccanismo di chiusura. Forse l'applicazione di adesivi colorati può aiutare:

Cappottina marker 1

Notare come nelle figure (sopra e sotto) un marker rosso evidenzi la fessura tra capottina e bordo fusoliera

Cappottina marker 4


Qui sotto un'interessante testimonianza su un'apertura involontaria della capottina in fase di decollo e su come è stata gestita l'emergenza.

Aliante Schweizer SGS 1:34
Schweizer SGS1 34C

NOTA - Tra le impostazioni di YouTube è possibile attivare il fimato con sottotitoli in inglese o traduzione in italiano
Si è parlato più volte di paracadute da salvataggio (comunemente detto 'di emergenza') con vela tonda o ad ala (a profilo alare).

Paracadute su palo

L'ultimo webinar del 25 gen 2023 L'uso del paracadute di emergenza in aliante - organizzato dal CVNE di Enemonzo - è stato un ulteriore approndimento.

Con una novità => offrire un'esperienza di lancio individuale vincolato con una vela ad ala.

Lancio con ala vincolata2
Si tratta di un MINI_CORSO a cura di Mattia Fenati (Skydive Pull Out Ravenna): 
- durata: 1 giorno
- teoria in aula
- pratica a terra
- 1 lancio da aeromobile da 1.500m
- con contatto radio
(fonte, CVNE Enemonzo - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. )

Video illustrativi
Atterraggio con vela TONDA
Atterraggio con vela ad ALA
Atterraggio con vela ad ALA - principianti
Apertura della vela DEMO a TERRA
Atterraggio DEMO con circuito a Ravenna
Atterraggio in acqua TRAINING in PISCINA

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Atterrare Morbidi

Il Centro Volo Nord Est (CVNE - Enemonzo is Magic) insieme all'AeC ACAO (Varese) organizza il 25 gennaio 2023 - ore 21.00 LT il webinar :
- Uso del paracadute di salvataggio (ENAC, NAV-16D).

Relatore: Mattia FENATI
Per partecipare all'evento => codice QR
SEMPLICE => si riducono i tempi d’intervento
Cospas Sarsar logo

Nel caso di un’allerta, una delle prime azioni che le autorità SAR intraprendono è quella di mettersi in contatto con il proprietario del trasmettitore o con il punto di contatto di emergenza indicato dallo stesso proprietario, per avere conferma della situazione di pericolo.
NOTA – in media il 95% delle allerte sono false segnalazioni (fonte EASA – Sunny Swift n. 16/2019)

In dettaglio, le FASI OPERATIVE TIPICHE che si susseguono sono:
- il trasmettitore 406 Mhz si attiva;
- Cospas Sarsat rileva il trasmettitore, decodifica il messaggio digitale trasmesso e lo inoltra con i dati di localizzazione al Centro di Coordinamento per il Soccorso;
- contemporaneamente viene inviata una richiesta alla Banca Dati di Registrazione del Paese, di cui batte bandiera il trasmettitore;
- le autorità SAR contattano il proprietario del trasmettitore o il punto di contatto di emergenza per ottenere informazioni utili alla pianificazione dell’intervento.

VANTAGGI che derivano dalla registrazione in Banca Dati dei trasmettitori 406 Mhz:
=> quando il sistema Cospas Sarsat, attraverso i satelliti Geostazionari, riceve il messaggio di allerta da un trasmettitore che non supporta i dati di localizzazione, il sistema di decodifica non produce alcuna localizzazione fino a quando il segnale non viene rilevato dal sistema LEOSAR, ovvero dai satelliti orbitanti a bassa altitudine.
In questo periodo di tempo, le autorità SAR, avendo a disposizione i dati del proprietario, possono immediatamente mettersi in contatto con lui o con il suo punto di contatto di emergenza per conoscere l’area di intervento e iniziare le attività di ricerca e soccorso;

=> quando il sistema satellitare LEOSAR rileva il segnale del trasmettitore, vengono generate due posizioni Doppler: una rappresenta la posizione vera, la seconda rappresenta un’artefatto della prima. In questo scenario, contattando il proprietario del trasmettitore o il suo punto di contatto di emergenza, si può avere immediatamente conferma della posizione reale del trasmettitore, senza dover attendere la risoluzione della posizione da parte del sistema.

=> se il trasmettitore viene attivato accidentalmente, le autorità SAR possono contattare il proprietario per accertare che si tratti di falso allarme o allarme reale. Nel primo caso, avendo un immediato riscontro, si evita che vengano impiegati mezzi di soccorso e uomini, con conseguente impiego di risorse economiche e messa in pericolo degli stessi.


INFO GENERICHE
Cospas Sarsat satellites

Cosa è il COSPAS-SARSAT

è un sistema satellitare internazionale progettato per assistere le operazioni di ricerca e soccorso, ideato da CANADA, FRANCIA, USA e RUSSIA. Al Sistema si sono associati numerosi altri Paesi del Mondo.

OBIETTIVO => fornire rapidamente dati di localizzazione di vettori in pericolo alle squadre impegnate nelle operazioni SAR (Search and Rescue - Ricerca e Soccorso).
Cospas Sarsat beacons
Per conseguire questo obiettivo, il sistema utilizza 3 componenti:
a) i trasmettitori di emergenza.
    Sono denominati beacon e operano su 2 frequenze:
         => 406MHz (digitale),
         => 121.5 MHz (analogica, utilizzata per la ricerca radiogoniometrica).
    e sono di 3 tipi:
              - EPIRB per uso marittimo
              - ELT per uso aeronautico
              - PLB per uso personale
b) i satelliti   e
c) le stazioni riceventi terrestri.
FAI logo2Oggi si è concluso l'ultimo dei 3 seminari FAI dedicati all'anti-doping e al fair-play negli sport aerei.
Questi appuntamenti fanno parte del programma FAI "atleti puliti" a protezione degli sportivi e sensibilizzazione dell'opinione pubblica sui farmaci e le sostanze proibite.

La documentazione dei seminari è scaricabile qui sotto:
- webinar 1 (president): CIMP president
- webinar 1 (manager): Anti-doping manager
- webinar 2: Risk of Nutritional Supplements
- webinar 3: Procedures and examples when TUE is needed (Therapeutic Use Exemption)
Il volo a vela è uno sport e la sua pratica richiede una buona salute.
I problemi dentali possono avere un impatto sulla salute e talvolta sulla sicurezza del volo.
Salute immagine
LA CARIE
Le risposte più comuni sulle cause della carie sono lo zucchero e i residui di cibo. In effetti, però, la carie è una malattia infettiva benigna che colpisce i tessuti duri del dente (smalto e dentina).

Infezione significa "microbi":
=> lo streptococcus mutans è il principale responsabile della carie dentale.
Streptococcus mutans








Da avvio alla carie ed è spesso dovuto a uno spazzolamento inadeguato.
Lo spazzolamento dei denti è una disinfezione meccanica.
Il principale antisettico efficace è la clorexidina, contenuta in collutori e in alcuni dentifrici.

=> il lactobacillus è il secondo responsabile della carie, vedi carie a evoluzione rapida come nei bambini e negli adulti che abusano dei prodotti lattiero-caseari.
Lactobacillus







È presente nei solchi, nelle fessurazioni e nelle zone cariogene.

Entrambi i batteri vengono individuati con test e colture salivari specifiche.

Esistono 2 tipi di carie:
- carie a crescita rapida (causano dolore e portano dal medico dentista) e
- carie a lento decorso nascoste sotto otturazioni difettose.

NOTA - lo sgranocchiare tra un pasto e l'altro favorisce l'acidità della bocca, come pure l'assunzione di bevande acide e zuccherate.
Il lavarsi i denti rimuove la placca microbica, essenzialmente batterica e cariogena dopo 9 ore.



MALATTIE delle GENGIVE (paradontopatie)
Sono causate da batteri e/o parassiti: è un'infezione locale benigna.

I sintomi sono l'infiammazione (cioè la risposta dell'organismo a un'aggressione) e si manifestano in 3 forme:
- gengive gonfie,
- dolore e
- sanguinamento.
Denti paradontite gengivite








2 tipi di malattie


=> le gengiviti, il cui segno principale è l'infiammazione delle gengive.
=> le parodontiti, con distruzione dell'osso intorno al dente in assenza di cure. 

Questi microbi producono composti solforati volatili (CSV) e sono anche la causa dell'alito cattivo (alitosi).

NOTA - Oltre a questi due tipi di malattia, è importante sapere che la bocca è anche lo specchio del nostro stato di salute.
Molte malattie, e anche i farmaci, possono essere la causa di lesioni orali.



Altitudine aliante














DOLORE DENTALE e ALTITUDINE

I dolori dentali dovuti all'altitudine (aerodontalgia) possono verificarsi sia durante:
- la salita,
- ma soprattutto durante la discesa (rapida).
Sono causati da variazioni di pressione (barodontalgia), ben nota ai subacquei.

E' fortemente consigliata una visita odontoiatrica periodica (ogni 6 mesi, se si soffre di carie e/o malattie gengivali, o annualmente, se con pochi problemi dentali) per:

=> cercare di eliminare ogni possibile fonte di aerodontalgia in sede di esami preventivi (radiografie dentali e test del freddo sul dente),
=> curare la globalità delle cure dentarie,
=> implementare le misure preventive.

Nel complesso, una carie non trattata o trattata male può rendere inabili al volo o addirittura trasformarlo in un calvario.


ANESTESIA e IMPIANTI DENTALI

=> Spesso il trattamento dentale viene effettuato in anestesia locale ed è quindi ragionevole attendere almeno il giorno successivo per volare.
=> Per gli impianti dentali e innesti ossei, è consigliabile attendere una buona decina di giorni prima di prendere l'aereo o effettuare un volo in aliante di lunga durata o a quota elevata.
Dangerous circling scanner

SquadronNG - software per piattaforma Windows

A CHI SI RIVOLGE
Ai piloti di aliante e agli organizzatori di gare per analizzare i file IGC e verificare le interazioni pericolose tra alianti. 

CARATTERISTICHE
Scanner di prossimità => segnala un evento ogni volta che gli alianti sono troppo vicini tra loro
Scanner di spirali pericolose
=> segnala un evento quando si spirala in senso contrario rispetto ad altri alianti
Strumenti => permette di individuare chi ha causato l'evento e di generare un report
Statistiche => per scoprire dati sulla sicurezza
Qualche anno fa la commissione per la sicurezza della FFVP si è resa conto che era utile un preparazione supplementare del pilota di volo a vela su come abbandonare il proprio velivolo seguito dall'uso del paracadute di salvataggio.

Raccolti un certo numero di casi sull'argomento ha integrato poi una sintesi nel manuale di addestramento.

Round parachute

CARATTERISTICHE DEL PARACADUTE DI SALVATAGGIO

=> Il paracadute di salvataggio si differenzia dal paracadute sportivo, perché il suo design è progettato per aprirsi rapidamente (nell'ordine di 2 o 3 secondi). Non ha un sistema smorzante per ridurre lo shock dell'apertura della vela. Questa è quindi immediata e più violenta.
NOTA - un eventuale riutilizzo necessita una completa revisione da parte del produttore o di uno specialista autorizzato.

=>
Il paracadute di salvataggio ha un tasso di caduta di ca. 6 m/s, che non può essere ridotto tirando contemporaneamente le funi (come nel caso di un normale paracadute sportivo).
Tondo in origine, con un foro al vertice della calotta (foro apicale) per evacuare l'aria, è dotato di fenditure per far fuoriuscire l'aria verso l'esterno e potersi direzionare controvento in fase di atterraggio.
Le funi o i comandi (se presenti) utilizzati per il governo della direzionalità sono contrassegnati in rosso e devono essere utilizzati solo sul lato verso cui si desidera ruotare.

=>
Il paracadute di salvataggio è soggetto a limitazioni d'uso, quali:
- il peso del pilota (minimo e massimo) risultante in stabilità sulla verticale (effetto oscillazione),
- una quota minima consigliata di dispiegamento (ca. 150m),
- una manovrabilità (ad esempio: 360° in 8-10 secondi),
- una velocità di avanzamento (ca. 15 km/h),
- un tempo di apertura (2 a 3 secondi),
- una normale perdita di quota durante l'apertura (ca. 90 m) e
- una forza massima da esercitare sulla maniglia d'apertura (ca. 10 kg).

VERIFICHE PRE-VOLO
- la data dell'ultima ripiegamento,
- le condizioni generali dell'imbrago, delle cinghie e occhielli,
- la posizione degli spinotti,
- controllare la posizione della maniglia di apertura (nel suo alloggiamento, nel giusto senso) prima di salire sull'aliante, simulando una semplice presa della maniglia in modo istintivo.

Paracadute maniglia1

MOVIMENTI DI PREPARAZIONE A TERRA
=> Ogni aliante ha un senso di apertura della capottina, laterale o longitudinale. Nel momento dell'abbandono dell'aliante è importante essere consapevoli su una serie di operazioni da effettuare. Questi gesti dovrebbero essere ripetuti a terra tra i controlli pre-volo.

=>
Per gli alianti biposto deve essere rispettata la priorità di sgancio della capottina anteriore, evitando di ferire il co-pilota.

PROCEDURA d'EVACUAZIONE
=> Per gli alianti biposto, l'ordine di abbandono deve essere dichiarato dal pilota in comando (PIC), ma in caso di incapacità o di decisione tardiva, non è sbagliato usare il buon senso.

=>
La sequenza delle azioni è il seguente:
- sgancio della capottina,
- sgancio delle cinture di sicurezza,
- estrazione dal sedile
  reso magari difficile in funzione della corporatura del pilota e dalle forze centrifughe in atto:
    a) estrarre le gambe da sotto il cruscotto,
    b) portare i piedi sul sedile prima di saltare.
    NOTA - questa operazione è difficile da eseguire

=>
Evacuazione dalla cabina di pilotaggio
- lanciarsi a seconda delle circostanze e a scelta del pilota,
- tenere la mano sulla maniglia del paracadute (questo riflesso deve essere acquisito durante l'addestramento a terra).

=>
Azione sulla maniglia d'emergenza
- la direzione in cui tirare la maniglia deve essere stata identificata correttamente a terra in relazione alla guaina (o cavo Bowden).

POSIZIONE DURANTE LA DISCESA
La posizione più appropriata da assumere durante la discesa è semplice:
a) per la parte superiore del corpo:
- posizione raccolta, tirando verso di se testa e gomiti,
- curvando la schiena.

Atterraggio con paracadute

b) per la parte inferiore del corpo unita:
- gambe unite, leggermente piegate,
- ginocchia e piedi uniti,
- pianta dei piedi paralleli al suolo.

PROCEDURA DI ATTERRAGGIO
=> Posizionamento controvento:
- durante la discesa è facile valutare la deriva guardando il terreno.
- mettersi controvento per posarsi alla minima velocità.

Come già ricordato le funi, o i comandi se disponibili, segnati in rosso serviranno per ruotare controvento, tenendo presente che si gira di 30-35 gradi in circa 10 secondi e che il posizionamento deve essere completato circa 50 m prima del touchdown.

=> Al momento dell'atterraggio è indispensabile non piegare le gambe, ma rotolare di lato in modo da distribuire l'energia dell'impatto su tutto il corpo.
Questo movimento può essere esercitato a terra saltando p.es. da una sedia e lasciandosi cadere su un tappetino morbido.

Quick ejector snap
=> Quando ci si posa su uno specchio d'acqua, bisogna sganciare la cinghia pettorale prima del touchdown. Si dovranno poi sganciare i 2 moschettoni sulle cosce e liberarsi così dall'imbrago. Da notare che la calotta, una volta riempitasi d'acqua, affonderà tirando verso il fondo.

=>
Se nell'area di atterraggio sono presenti delle linee elettriche, è necessario evitarle utilizzando la direzionalità del paracadute.

E per concludere, non dimenticare mai che ciò che sembra semplice e ovvio a terra, in una situazione stress da emergenza può mutare in un blocco mentale.